sabato 26 luglio 2008

Mio padre diventa dipendente INPS

Ma s'io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni
credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni;
va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia,
chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato...

Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante,
mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più d' un cantante:
giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo,
e un cazzo in culo e accuse d'arrivismo, dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta...

Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa,
però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia;
io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi:
vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso...

Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare,
godo molto di più nell'ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare...
se son d'umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo...

Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!

Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare!

Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento?Ovvio, il medico dice "sei depresso", nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento.
Ed io che ho sempre detto che era un gioco sapere usare o no ad un certo metro:
compagni il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro, io lo vendo per poco!

Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni,
voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni...
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!

Ma s'io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!

lunedì 7 luglio 2008

Continua da post precedente

l'ho spezzato in due perchè altrimnti sarebbe stato troppo lungo

Allora, com'è andata con la tipa?
Eh, abbastanza bene.
Hai pucciato il biscotto, o almeno hai limonato?
No, ragazzi, non scherziamo.
Lei non e' come tutte le altre.
Bll b b bll parlaci di lei.
Ah, guardate, questa qui è una tipa
veramente simpaticissima, in gambissima.
Mi ha raccontato delle cose
sulle sue ferie divertentissime,
ma tipo che lei era andata là
con un sacco di creme dopo sole,
poi ha preso un casino di sole, si e' bruc...
Le hai mostrato il poparuolo?
No, ma ho buone possibilità.
Allora ci vediamo questa sera?
Una serata fra amici, una chitarra e uno spinello.

Eh, amici, purtroppo no.
Questa sera sono invitato a casa sua per vedere
le diapositive del mare, delle sue ferie
poi subito dopo devo accompagnare i suoi genitori
che devono prendere il treno perche' sono rimasti
senza macchina, l'hanno distrutta, era mia.

Siamo tutti servi della gleba,
e abbiamo dentro al cuore una canzone triste.
Servi della gleba a testa alta
verso il triangolino che ci esalta.
Niente marijuana nè pasticche:
noi si assume solo il 2 di picche.
Servi della gleba in una stanza
anestetizzati da una stronza,
come dei simbolici Big Jim:
schiacci il tasto ed esce lo sfaccimme.

Ehi, guardate un po' chi si rivede.
Hue ciao ragazzi.
Hai la faccia di legno, dove cazzo eri finito?
Ma no, niente, è che c'ho un esame in ballo
e poi non son stato molto bene.
Dicci cosa hai avuto di preciso.
Mah, mi han detto che ho le papille
- eh? -
gustative interrotte, no, poi ho il gomito
- cosa? -
che fa contatto col piede,
non cammi...ieri, c'è
- prego? -
mio padre che è rimasto chiuso
nell'autolava.. no, no, è che
ho delle storiacce con la tipa...
Ah. Lei ti ha dato il due di picche.
Ma no, che cosa dite?
Lei mi e' molto affezionata, solo che
ha delle storie col suo tipo che
la rendono infelice,
e siccome a lei ci tengo più che a me,
ho parlato al suo ragazzo
e l'ho convinto a ritornare da lei...
Ma non starai mica piangendo?
No, è che mi e' entrata una bruschetta nell'occhio.

L'occhio spento e il viso di cemento,
lei è il mio piccione ed io il suo monumento.
Servi della gleba a tutta birra
carichi di ettolitri di sburra;
cuore in fiamme e maschera di ghiaccio,
noi col nostro carico di sfaccio.
Servi della gleba planetaria
schiavi della ghiandola mammaria.
come dei simbolici Big Jimme:
schiacci er tasto ed esce lo sfaccimme.
Lassame canta' 'sto stornelletto.

Invece di ascoltare al buio F. De Gregori, scriverei

... ma qualcuno ha già scritto meglio di me. Invertite i generi dei protagonisti.

Lei è bella dentro, lei è sensibile; piu' dolce di uno sfacciottino di papà Barzotti. Cammina a una spanna da terra come un hovercraft d'amore; io l'accompagno alla mostra del Pinturetto anche se in realtà preferisco di gran lunga il Tinturicchio, poi torno a casa e - con un cuscino sulla faccia - penso a lei ascoltando al buio F.De Gregori e, dato che lei salutandomi mi ha baciato nelle vicinanze dell'angolo esterno della bocca, ritengo a ragione di avere delle possibilità (oggettive). Poi la osservo dalla mia finestra muoversi leggera come un gavettone di idrogeno, in direzione del mio amico Furio Terzapi, e infilargli in bocca due metri di lingua, la lingua dell'amore, ma tanto lei mi ha assicurato che non lo ama. Anzi, mi dispiace per lui perchè magari poveretto si fa delle idee.